In occasione del quarto compleanno del Manifesto della comunicazione non ostile pubblichiamo il decalogo dei bibliotecari della Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, realizzato dopo il primo corso con Parole O Stili e che speriamo possa essere un utile strumento di lavoro a disposizione delle Biblioteche del Piemonte e non solo
IL DECALOGO PER LA COMUNICAZIONE DELLE BIBLIOTECHE IN RETE
Tra le iniziative che Sapere digitale sta portando avanti la versione a tema biblioteche del Manifesto della comunicazione Non Ostile dell’Associazione no profit Parole O Stili che vuole essere un invito e uno strumento per le biblioteche – e per i bibliotecari e le bibliotecarie – per avvicinare il pubblico al proprio inestimabile patrimonio di sapere, con particolare attenzione al tema dell’accesso alla conoscenza in rete. Il gruppo di lavoro di Sapere Digitale ha sottoposto alla community dell’Associazione Parole O Stili il decalogo per sottolineare l’impegno delle biblioteche nella promozione dell’educazione civica digitale.
- Virtuale è reale
Mi impegno affinché la mia comunicazione reale e virtuale sia semplice, diretta, accessibile e comprensibile.
- Si è ciò che si comunica
Come bibliotecario sono spesso immerso nei tecnicismi della catalogazione e nella burocrazia delle procedure, ma so che il mio obiettivo è rendere prima di tutto accessibile informazione e conoscenza.
- Le parole danno forma al pensiero
- Comprendere è diritto di ognuno, qualsiasi sia la sua razza, sesso e estrazione sociale. Evito i termini tecnici e garantisco l’accesso ai cittadini ad ogni tipo di informazione.
- Prima di parlare bisogna ascoltare
Faccio da punto di riferimento, guido, assisto nelle ricerche, facendo da tramite fra le informazioni cartacee e digitali e il bisogno di conoscenza del pubblico della biblioteca.
- Le parole sono un ponte
Scelgo parole e strumenti adatti a dialogare con tutte le persone. Ogni parola che dico e che scrivo è scelta tenendo conto della persona che ho difronte. Mi impegno ad essere ponte tra lingue e culture diverse.
- Le parole hanno conseguenze
Parlo, scrivo e uso immagini solo dopo averle valutate e comprese. Do giusto peso alle parole, nel mondo reale e virtuale e aiuto le persone ad evitare le trappole della rete.
- Condividere è una responsabilità
Quello che condivido in rete è specchio del mio operato. Aggiorno dati e informazioni, non diffondo messaggi fuorvianti o poco trasparenti e aiuto a distinguere il bello e il brutto della rete.
- Le idee si possono discutere. Le persone si devono rispettare
Promuovo nella comunità una cultura del rispetto. Accolgo nella mia raccolta libraria punti di vista differenti su qualsiasi argomento e favorisco il confronto tra opinioni diverse.
- Gli insulti non sono argomenti
Invito chi insulta a esprimere altrimenti la propria opinione sia nei rapporti personali diretti sia in rete. Non accetto alcuna forma di aggressività.
- Anche il silenzio comunica
Il silenzio ha delle conseguenze: a volte bisogna tacere, altre volte è meglio spiegare.
Il gruppo di lavoro della Biblioteca Archimede che ha lavorato al documento è composto da: Angela Colosimo, Donatella Florian, Pasquale La Colla, Lisa Marcenaro, Chiara Parolo, Franco Orsola, Loredana Prisco, Giulia Sampieri