«L’unico mezzo con cui possiamo preservare la natura è la cultura»
Barry Adams
Quando ho sentito per la volta raccontare della biblioteca del futuro che cresce mentre crescono gli alberi su cui verrà scritta, pensavo di trovarmi in una di quelle situazioni distopiche da postverità, diciamo pure che avevo appena finito la terza ed ultima serie di Dark. Ecco che quindi fra viaggi del tempo seriali, viaggi nella mente e voglia di vacanze mi sono imbattuto nella Framtidsbiblioteket – Future Library – Biblioteca del Futuro. Future Library (Framtidsbiblioteket) è forse uno dei progetti contemporanei più interessanti di land art che io abbia mai sentito. Biblioteche, memoria, paesaggio, letteratura, arte, ambiente, ecologia, futuro tutti mescolati in un incredibile progetto che coinvolge pensiero creativo e pensiero scientifico. Fuori dalla città norvegese di Oslo la foresta Nordmarka dal 2014 cresce con un intento artistico e culturale ben preciso. Quando questa foresta di mille alberi avrà un secolo, verrà raccolta e trasformata in libri con storie diverse di cento scrittori diversi, di tempi diversi scritti appositamente per questo progetto. Il Guardian ha definito questo progetto “La biblioteca più segreta del mondo”, una biblioteca che mira a raccogliere uno scritto inedito di uno scrittore popolare ogni anno dal 2014 al 2114. Le opere rimarranno non lette e non pubblicate fino al 2114. Il progetto è stato ideato dall’artista Katie Paterson durante l’estate del 2014. È gestito dal Future Library Trust e supportato dalla città di Oslo, Norvegia. È stato prodotto per il programma di arte pubblica Slow Space e commissionato da Bjørvika, ex porto container di Oslo, e dalla sua società di sviluppo. Durante l’epidemia da Covid-19 era prevista la grande inaugurazione del progetto slittata a settembre così come l’inaugurazione della Silent room, una incredibile stanza interamente costruita in legno all’interno della nuova Biblioteca di Oslo la Deichman Bjørvika. Qui verranno collocate le opere inedite aspettando come in una grande capsula del tempo di essere lette a partire dal 2114, un messaggio per il futuro.
Le opere fino ad ora raccolte ed indicizzate seppur parzialmente sono:
- 2014 – Margaret Atwood, Scribbler Moon
- 2015 – David Mitchell, From Me Flows What You Call Time
- 2016 – Sjón, As My Brow Brushes On The Tunics Of Angels or The Drop Tower, the Roller Coaster, the Whirling Cups and other Instruments of Worship from the Post-Industrial Age
- 2017 – Elif Shafak, The Last Taboo
- 2018 – Han Kang, Dear Son
- 2019 – Karl Ove Knausgård
Secondo David Mitchell la fiducia nella biblioteca del futuro e nel suo mistero è “un voto di fiducia nella civiltà”. Come nel migliore Ritorno a futuro il difficile è il mantenimento del meccanismo alle spalle della Future Library che fa sì che questa sia futuristica solo a breve termine. Nel 2114 infatti quando saranno stati pubblicati tutti i cento libri gli ultimi saranno stati incapsulati solo da un lasso di tempo breve e parziale per parlare davvero dal passato.
Luca Valenza, bibliotecario errante