Vercelli gioca con la cultura digitale e vince. Hawet!the Vercelli Book Saga è la storia di un videogioco che parte da lontano, anzi da lontanissimo dal decimo secolo nella bellissima Albione. Un videogioco fuori dagli schemi creato, curato, e fortemente voluto da una grande istituzione culturale per valorizzare il proprio posseduto e avvicinare gli utenti tramite l’utilizzo della realtà aumentata alla cultura e al bello in una grande esperienza libraria e museale unica nel suo genere. Un modo per rompere la barriera fra visitatori reali e digitali dando nuova vita ai musei, alle biblioteche e ai luoghi di cultura tradizionali trasformandoli e ampliandone il portato e le possibilità.
Così nasce in tempi pandemici God save the nerd! Realtà aumentata al #mtdvercelli, un progetto di Compagnia di San Paolo (Luoghi della cultura 2019), finalizzato alla creazione da parte del Museo del Tesoro del Duomo di un innovativo ed educativo videogioco in realtà aumentata. Un progetto reso disponibile grazie al contributo degli esperti dell’Istituto per le Tecnologie Didattiche del CNR di Palermo, che sta sviluppando il videogioco, e di Bepart, società milanese specializzata in realtà aumentata. Il Vercelli Book! Con la sua storia, le sue vicende e le sue fantasie sarà il pretesto per interagire con la realtà aumentata e con il museo e le sue sale. Il Libro di Vercelli è un manoscritto inglese scritto nel X secolo, che riporta una serie di opere di carattere religioso, sei in versi e ventitré in prosa è uno dei più antichi e rari testi scritti in anglosassone antico (in tutto si conoscono quattro opere). Il manoscritto è composto da centotrentasei sottili fogli di pergamena di circa trentun centimetri per venti contenenti da ventitré a trentadue righe di testo. Il manoscritto è conservato e studiato nella Biblioteca Capitolare di Vercelli (CXVII), non si ha certezza del motivo per cui la storia ha portato qui questo libro pregiatissimo ma una delle teorie identifica Vercelli come una delle tappe di sosta del percorso di pellegrinaggio da Canterbury a Roma. Il Manoscritto non è nuovo al balzo digitale infatti dal 2005 il Vercelli Book è al centro di numerosi progetti accademici. Ha fatto parte di una collaborazione congiunta tra la Biblioteca Capitolare e l’Università di Goettingen per la Scuola di Paleografia Europea Medievale di Vercelli. Oltre a ciò, la Biblioteca Capitolare ha intrapreso la digitalizzazione, il restauro virtuale e l’analisi chimica non invasiva del manoscritto, grazie al supporto di studiosi italiani e stranieri. Oltre a digitalizzare il Libro di Vercelli, i ricercatori hanno avviato un progetto che mira a restaurare virtualmente il manoscritto. Nel 2013 il team del Progetto Lazarus dell’Università del Mississippi e di Rochester ha eseguito una scansione multispettrale non invasiva del manoscritto ha recuperato una nuova parte di testo leggibile.
Biblioteche, musei, luoghi della cultura hanno un posseduto di storie, di storia, di reperti praticamente infinito, il gaming e il digitale possono aiutarci a presentare il nostro lavoro in una chiave nuova, innovativa capace di guardare avanti e avvicinare quelle fasce d’utenti che spesso fatichiamo a raggiungere e coinvolgere nei nostri percorsi di senso.
Luca Valenza, bibliotecario errante