Il progetto Sapere digitale. Educazione civica digitale in biblioteca riceve un importante riconoscimento, ha aderito al Manifesto per la Repubblica Digitale, l’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri nel quadro della strategia “Italia 2025”, con l’obiettivo di combattere il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, per sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro, accompagnando il processo di trasformazione digitale del Paese. Le finalità e le azioni promosse nel nostro progetto sono state riconosciute in linea con i principi e i valori promossi dal Manifesto: ne siamo molto felici e orgogliosi e ringraziamo tutte le biblioteche partner e le biblioteche che ci seguono.
I servizi pubblici digitali devono essere inclusivi e accessibili per tutti e tutte, senza nessun tipo di discriminazione, né alcuna forma di divario. Possedere le necessarie competenze digitali è fondamentale per poter esercitare pienamente i diritti di cittadinanza. Nella trasformazione digitale in corso nessuno deve essere lasciato indietro.
Per chiudere entro il 2025 il gap attuale con Paesi come Germania, Francia, Spagna e rendere il digitale opportunità reale di crescita sociale ed economica, sono state definite delle azioni di sistema, incluse nel Piano Operativo della Strategia per le competenze digitali. Il Piano, pubblicato a dicembre 2020, contiene le misure ritenute necessarie per abbattere l’analfabetismo digitale e sviluppare un percorso necessario di cambiamento culturale in tutti i settori della società.
Con l’adesione al Manifesto per la Repubblica Digitale, Sapere digitale. Educazione civica digitale in biblioteca è riconosciuto come uno dei progetti della Coalizione Nazionale per le competenze digitali, composta da tutti i soggetti, pubblici e privati, che propongono azioni concrete, capaci di produrre risultati misurabili e quantificabili.
Il progetto, nato con l’obiettivo di stimolare il ruolo cruciale che le biblioteche possono giocare a supporto dell’educazione civica digitale, ora è a disposizione di tutti coloro che vorranno includere all’interno delle proprie istituzioni nuovi percorsi di formazione, tutoraggio e consulenze mirate, per la diffusione di una sempre maggior consapevolezza nel corretto utilizzo del digitale, in primo luogo per gli insegnanti delle scuole del territorio e a ricaduta per la cittadinanza intera.
Sul sito Repubblica digitale potete trovare la banca dati di tutti i progetti che hanno aderito: tantissime risorse utile per ridurre il divario digitale del paese. Riportiamo sotto il Manifesto cui vi invitiamo ad aderire e vi rimandiamo al sito dedicato per gli approfondimenti.
Il manifesto per la Repubblica Digitale
Gli aderenti
OSSERVANO
che la tecnologia digitale ha accelerato la trasformazione della società generando opportunità straordinarie ma anche nuovi rischi sociali
RITENGONO
che la trasformazione digitale possa essere interpretata come una grande occasione per “rilanciare” i principi, i diritti e i valori costituzionali che hanno fondato la Repubblica e i diritti umani fondamentali universalmente riconosciuti e come un percorso al quale siamo tutti chiamati a partecipare come cittadini, amministrazioni, imprese e formazioni sociali in vista del raggiungimento di un traguardo comune
PROPONGONO
che lo Stato, i cittadini, le formazioni sociali e le imprese collaborino insieme per sviluppare la cultura scientifico-tecnologica e contrastare ogni forma di analfabetismo digitale – per le stesse ragioni e con la stessa determinazione con la quale, nel secondo dopoguerra, si superò l’analfabetismo linguistico – nonché ogni forma di discriminazione nell’accesso agli strumenti di cittadinanza digitale
SI IMPEGNANO
a promuovere azioni concrete, capaci di produrre risultati misurabili e quantificabili sulla base dei seguenti principi:
1. Educazione al digitale
Cultura informatica e competenze digitali sono requisiti essenziali della cittadinanza.
Pubblico e privato devono investire risorse nel loro sviluppo in quanto fattori determinanti per la crescita, la competitività e il benessere del Paese, combattendo ogni forma di analfabetismo digitale anche attraverso la scuola, l’università e i mezzi di comunicazione di massa.
2. Cittadinanza digitale
La tecnologia digitale può favorire lo sviluppo di una nuova forma di cittadinanza basata su informazione di qualità, partecipazione alle deliberazioni, interazione civica e su un rapporto più efficace tra cittadini e pubblica amministrazione. Il digitale progettato ponendo attenzione ai diritti dei cittadini può diventare la lingua comune nel dialogo tra cittadini, amministrazioni pubbliche e imprese e contribuire al superamento delle diseguaglianze.
Pubblico e privato rendono disponibili i propri servizi in forma digitale in maniera accessibile e a misura di cittadino senza creare nuove barriere tecnologiche e abbattendo quelle esistenti.
3. Digitale etico, umano e non discriminatorio
Il digitale può diventare uno spazio di eguaglianza e di sviluppo delle comunità e degli individui.
Pubblico e privato contribuiscono all’eliminazione di ogni ostacolo di ordine sociale, economico, geografico, tecnologico e culturale che può impedire di fatto l’uguaglianza tra i cittadini nell’utilizzo dei servizi pubblici e privati digitali e nell’accesso alle opportunità offerte dal digitale.
Il digitale deve essere etico e antropocentrico. Pubblico e privato devono progettare, sviluppare e fornire i loro servizi nel rispetto dei valori etici fondamentali riconosciuti nel nostro Paese e nel resto del mondo ponendo la persona e la comunità al centro.