La nostra inviata speciale Giulia Natale ci racconta l’interattività immersiva incontrata al Salone del libro e della stampa per bambini e ragazzi
Buona lettura!
Benritrovate bibliotecarie e bibliotecari, sono stata in esplorazione!
Anche quest’anno andata e tornata dal Salon du livre et de la presse jeunesse, una fiera da tenere presente per mantenere l’attenzione puntata sul mercato editoriale e sul mondo francofono degli albi e dei libri per l’infanzia e l’adolescenza; da un decennio, nel periodo a cavallo fra novembre e dicembre, cerco di non perdere questo appuntamento che mi porta a scoprire le novità di un’editoria che storicamente (ben prima che in Italia), ha pubblicato libri di grande rilievo per l’infanzia.
Visito la fiera con euforia e quando esco dalla sede del Palazzo dei Congressi di Montreuil Paris, (ne avevo parlato anche qui, per altri spunti) perlustro la città e le maggiori biblioteche, cercando altre attività che possano, in questa sede, essere rilevanti.
Se ne avete la possibilità, è un’esperienza che suggerisco da programmare, anche per avere occasione di confronto con i vostri colleghi bibliotecari e bibliotecarie della capitale, a prescindere dai differenti contesti e ambienti del territorio.
Di fatto il Salone cambia ma resta anche identico a se stesso: la trepidazione con cui viene vissuto dai professionisti del settore, dalle famiglie e dalle tante scuole in visita è sempre contagiosa e l’offerta, anche per questa 39esima edizione, generosa.
Quest’anno il tema che ha animato il Salone è stato La tectonique des corps.
La tettonica dei corpi è affascinante sulla carta ma personalmente non di immediata e intuitiva interpretazione; di grande sostegno alla compresione del tema e delle sue declinazioni sono state le esposizioni create dai quattro artisti chiamati alla realizzazione: Albertine, Gérard DuBois, Mari Kanstad Johnsen e Roxane Lumeret.
Quattro spazi espositivi allestiti sul perimetro dell’edificio in cui ciascuno di loro ha dato forma immersiva e interattiva al significato di tettonica dei corpi, facendo ricorso a dispositivi scenici, luci, pannelli, veri e propri set, cui ispirarsi per riprodurre nella struttura della biblioteca ma in scala ridotta.
Ne do una sommaria descrizione in modo che possiate valutare se fattibile e ben adattabile (il mio telefono fa foto di scarsa qualità, potete integrare con quelle del sito)
Gli spazi sono delimitati da tramezzi, l’ambiente è scuro e tutto è in penombra. In questo spazio un po’ sospeso nel tempo Albertine ha giocato con le differenze e l’anatomia dei corpi, con i cambiamenti di scala. I corpi (anche nei suoi albi) sono morbidi, sinuosi o spigolosi, si fondono in movimenti o abbracci, qui li troviamo in forma di grandi cuscini illustrati da indossare, mentre Gérard DuBois fa vivere un universo particolarissimo fra sogno e realtà. Bellissimi i suoi bambini in corsa sui pannelli laterali quasi a grandezza naturale e originali i fori in un tessuto sospeso pensati per infilare la testa, per comparire/scomparire a sorpresa.
Tutto è preda dell’essere infanzia. Ci si sposta fra gli studi di posture, le mosse, gli atteggiamenti e le espressioni di Mari Kanstad Johnsen, che nell’installazione si traducono in proposte ginniche e in un’arrampicata su parete illustrata, mentre Roxane Lumeret stravolge il punto di vista su come solitamente guardiamo i corpi lavorando sugli stereotipi di genere con psichedelici conigli nel buio e cerchietti appesi con orecchie da coniglio da mettersi in testa.
Quello che proprio non mi aspettavo è che ciascuno avesse giocato così tanto con il concetto di corpo, singolarmente considerato o collettivamente, rendendo le installazioni coinvolgenti per tutti, bambini, ragazzi e adulti.
Già da alcuni anni, il Salone amplia l’offerta e il coinvolgimento oltre i propri confini temporali e spaziali e si spinge a proporre attività articolate e durature di promozione della letteratura e di sostegno alla lettura in tutta Francia con proposte per tutto l’anno.
In conclusione, nei giorni del Salone gli autori e gli illustratori incontrano i loro lettori, si scatenano sedute di dediche e gli editori vendono, ma in tutti i giorni dell’anno si legge, si dibatte, si costruiscono e propongono occasioni intorno alla lettura, come sempre dovrebbe essere.
Noi ci diamo appuntamento alla prossima puntata per aggiornamenti di attività in biblioteca fra carta e digitale e per nuove segnalazioni di linguaggi inclusivi e innovativi.
Buon lavoro e buon anno a tutte le biblioteche della nostra rete!
Giulia Natale
Leggi tutti gli articoli della rubrica Miscuglio