Eccoci ancora insieme,
ben ritrovate e ben ritrovati a perderci in un racconto confortante di profonda amicizia tra le stelle, fra gli incredibili abitanti del Mondo di Gra.
Niente di stucchevole, è, anzi, inebriante vedere crescere, tramite la nostra partecipazione, la relazione fra i due insoliti protagonisti, farsi cullare insieme a loro nel rapporto di unione sostenuto dai dialoghi, e infine trovare il luogo a cui si sente di appartenere.
Racconto oggi la mia bellissima nuova scoperta sapendo già che non riuscirò a rendere la grazia di cui questa avventura narrativa interattiva è foriera, una grazia che trova eco in tutte le parti dell’app, sviluppandosi sia nella struttura a capitoli sia nell’impianto specifico del linguaggio narrativo digitale (interattività, movimento, colonna sonora…)
Si tratta di The Bear – A story from the World of Gra, progettata e sviluppata dal giovane team indipendente tedesco Mucks! Games, qui in foto potete vedere i ragazzi del team nell’interpretazione illustrata da una tavola dell’app.
Stavo facendo le mie solite ricognizioni alla ricerca di digitale di qualità per bambini e da subito sono stata attratta dalle illustrazioni disegnate a mano, non stereotipate, raffinate (e poi dalle particolari animazioni), che mi hanno fatto percepire una sensazione di familiarità visiva che tuttavia non riuscivo a spiegarmi. Ho capito solo più tardi.
Questa storia è entrata nella selezione dei Finalisti del Apple Design Awards 2024, un premio importante per l’eccellenza nel design e per risultati tecnici eccezionali nelle app e nei giochi; ma l’aspetto più interessante, a mio avviso, sta nella sua collocazione all’interno della categoria “Impatto sociale”.
Prima ancora è stata nominata come “Miglior storia” e “Miglior design grafico” ai German Computer Game…non aspettate, cercatela!
Diamo grande rilievo a questi elementi
- Aprendo questa storia ci si trova catapultati nel mondo immaginario e immaginifico dello spazio stellare, senza tempo e senza luogo, attraversiamo un cielo scuro, carico di piccoli astri, di sorprendenti punti luminosi, di elementi non riconoscibili al primo sguardo; la narrazione è racchiusa in un confine ellittico ridotto rispetto alle dimensioni dello schermo, quasi a volerci proteggere e accompagnare.
Quando dico che gli elementi non sono riconoscibili al primo sguardo, intendo dire che è necessario un tempo di confidenza con la storia, è bene lasciarsi andare, avere pazienza per accoglierne il ritmo e la poesia.
La colonna sonora è perfetta nel definire l’armonia del racconto, il testo è presente ma non invadente poiché si adatta alle forme dell’illustrazione con il vezzo di comparire e scomparire soffiato dal vento.
L’interattività richiesta è spiegata nella prima tavola, un punta e clicca per muovere l’omino, un trascinamento per muovere le lunghe braccia dell’orso e farlo volteggiare nello spazio siderale.
Noi utenti siamo costantemente e irresistibilmente avvinghiati al loro volo, appoggiandoci sui pianeti e mettendoci in relazione con gli strani interlocutori che, per caso, incontrano.
È un viaggio avventuroso di grande affinità fra i due, l’orso grande, dapprima sonnolento poi affidabile e protettivo, e il piccolo personaggio coraggioso, onesto, curioso.
Questa coppia fantasiosa lascia a bocca aperta per l’intesa e la dolcezza veicolate in un flusso narrativo delicato. Io l’ho letta in francese ma è disponibile, cambiando lingua dalle Impostazioni, anche in inglese e in tedesco.
- Mi ci è voluto un po’ di tempo per entrare nel ritmo intenso della storia
È un impianto narrativo lieve e struggente e – se si è disposti a abbandonare la frenesia – diventa un’esplorazione e una lettura calmante, anche adatta alla buonanotte; senza esitazione, penso potreste collegarla agli albi illustrati del maestro Oliver Jeffers, per l’affinità della cifra poetica (ecco perché percepivo quel senso di familiarità).
L’impatto sociale, secondo me, sta nel portare ad amare il mondo e a sentire potente l’urgenza di proteggerlo…senza che ciò ci venga detto (o chiesto) in modo moraleggiante.
In conclusione, mi preme segnalare che è stata pubblicata nel marzo del 2024 ed è già stata più volte aggiornata, segno di cura e attenzione verso i lettori; una ragione in più per suggerirla ai frequentatori della biblioteca o per renderla accessibile favorendo l’educazione a un buon digitale.
Giulia Natale per la rubrica Miscuglio