Oggi parliamo di digital divide, o divario digitale, il divario tangibile tra chi ha accesso alle tecnologie (ict) e chi non ha accesso in parte o del tutto alla tecnologia digitale. Questo termine viene da lontano nel 1996 Il 29 maggio 1996, l’allora Vice-Presidente Al Gore dell’amministrazione Clinton utilizzò l’espressione “digital divide” per indicare il gap esistente fra gli information haves e gli havenots nell’ambito del programma K-12 education (“Kindergarten through 12th grade”). Secondo alcuni studi è possibile distinguere tre tipi di divario digitale, globale, sociale e democratico.
Globale: differenza fra paesi diversi. Con il tempo questa differenza è passata da una prospettiva legata alle infrastrutture (mancanza di) ad una legata alla qualità e alle modalità d’accesso. Ancora oggi Cina, Stati Uniti e Giappone detengono più della metà delle connessioni a banda larga sul totale globale (Fonte ITU, sono riferiti al 2015).
Sociale: disuguaglianze esistenti all’interno di un singolo paese riferite alle persone. Un divario nelle capacità di agire attivamente e governare autonomamente le informazioni e le tecniche legate al mondo digitale che chiama in causa le competenze delle persone; l’abilità nello sfruttare e utilizzare le opportunità che fioriscono dalla trasformazione digitale. Attenzione alle fasce della popolazione più deboli, anziani, minoranze, giovani in difficoltà
Democratico: focalizza le condizioni di partecipazione alla vita politica e sociale in base all’uso consapevole delle nuove tecnologie.
All’interno di queste dinamiche, il ruolo delle biblioteche è mutato e si è evoluto con il tempo, si è spostato oltre al valore di accesso ai materiali e alle tecnologie per identificarsi come pontiere per creare rampe di accesso e utilizzo al mondo digitale e sostenere i cittadini che vi entrano.
Ecco una lista di suggerimenti per superare il divario digitale con creatività (rielaborato dal sito The Library’s Role in Bridging the Digital Divide) :
- Sii curioso e ascolta la tua comunità, la biblioteca ha un ruolo importante nel tessuto sociale comunitario, tieni le orecchie aperte e cerca di diventare un protagonista attivo;
- Rallenta per creare spazio per la conversazione, l’ascolto è la base del nostro lavoro. Cerca di diventare un propulsore di curiosità e un generatore di creatività;
- Fai Rete con le altre biblioteche e con quello che biblioteca non è;
- Formati e Forma per restare in forma;
- Pensa fuori dagli schemi per creare soluzioni efficaci legate ai bisogni specifici della tua comunità, come offrire hotspot Wi-Fi, come insegnare a comunicare, come insegnare a valutare una notizia.
Più le biblioteche saranno capaci di comprendere le esigenze delle proprie comunità, più sfrutteranno al massimo le risorse a loro disposizione, più svolgeranno un ruolo attivo per colmare il divario digitale ma non solo, più diventeranno fluide e dinamiche, più gli verrà riconosciuto .
Luca Valenza, bibliotecario errante