Oggi andiamo in Egitto ad esplorare una meraviglia, anzi una meraviglia di meraviglia. La biblioteca Alessandrina.
All the cops in the donut shop say
(Whey oh whey oh, ay oh whey oh)
Walk like an Egyptian
Walk like an Egyptian
The bangels
Tutti noi bibliotecari ci siamo almeno una volta messi a pensare a che Sistema catalografico avessero nella biblioteca di Alessandria. La Biblioteca costruita intorno III secolo a.C divenne presto un impressionante polo culturale per tutto il mondo noto. La biblioteca era gestita da un sovrintendente nominato dal re in persona che dirigeva una squadra di bibliotecari, grammatici e filologi che tutelavano, copiamo ed implementavano il patrimonio. Si suppone un posseduto di circa 490.000 opere. La biblioteca era lo specchio culturale del mondo antico e andò distrutta in vari momenti epocali il più iconico dei quali il grande incendio che la distrusse e ne anticipò il declino.
Alcuni anni fa però la città di Alessandria, in Egitto, ha indetto un concorso di progettazione per ricostruire una nuova biblioteca. Il progetto vincitore è stato ideato dallo studio scandinavo Snøhetta. La Bibliotheca Alexandrina ha ereditato tutto lo spirito creativo dell’antica meraviglia del mondo. Una biblioteca innovativa, digitale, aperta, smart, fruibile, in poche parole incredibile. Ricostruita accanto all’antico porto di Alessandria, nel centro storico della città. La biblioteca di 11 piani è stata progettata per contenere fino a 4 milioni di volumi, più ulteriori espansioni analogiche e digitali. Oltre alle sale tradizionali della biblioteca contiene anche altri spazi poli funzioni culturali ed educative tra cui un planetario, diversi musei, una sala tecnologica, una scuola di scienze dell’informazione e strutture di conservazione e tutela all’avanguardia. La sala di lettura utilizzabile è di circa 20.000 m2 per 2000 lettori, la più grande del suo genere al mondo e si estende su sette terrazze circolari.
La Bibliotheca Alexandrina si propone di essere un centro di eccellenza nella produzione e diffusione della conoscenza, un luogo di dialogo e di conoscenza fra le culture del mondo. E’ affiliata alla International School of Information Science (ISIS), un incubatore per progetti digitali e tecnologici, promuovendo e coltivando così l’innovazione. Circa 2300 anni dopo la fondazione della prima, una nuova struttura è stata concepita per durare nella mente di chi l’attraversa, l’utilizza o la sogna. Nel 2011 dopo alcune sommosse i cittadini di Alessandria attraverso la rete si sono organizzati e hanno spontaneamente formato un cerchio protettivo attorno alla biblioteca in modo da proteggerla e non permettere devastazione o altro. Alla fine questa mossa è stata vincente e nessuno è riuscito ad entrare e danneggiare la biblioteca.
Tra gli esempi delle innovazioni introdotte, la Biblioteca Alexandrina ha attivato il Dar, Digital Assets Repository (DAR), un ecosistema di componenti sviluppato dalla Scuola Internazionale di Scienze dell’Informazione (ISIS) per creare un contenitore flessibile per le collezioni digitali della Biblioteca. Il DAR ospita e archivia ogni tipo di dato grazie alla sua architettura flessibile e fornisce l’accesso pubblico alle collezioni digitalizzate attraverso una funzione di ricerca e navigazione sul web. Fornisce semplici strumenti di gestione che facilitano il processo di creazione, gestione e condivisione del patrimonio digitale della Biblioteca. Il sistema si basa su standard innovativi in evoluzione e può essere facilmente integrato con altri sistemi. La Biblioteca Alessandrina ha attualmente la più grande collezione di libri arabi digitalizzati disponibili. Per i libri non coperti da copyright, il loro contenuto è completamente utilizzabile, per i libri coperti da copyright, gli utenti possono sfogliare solo il 5% del libro. Inoltre, per i libri in-copyright, il sistema consente l’accesso simultaneo in base al numero di copie fisiche disponibili presso la biblioteca
Luca Valenza, bibliotecario errante