Maggiori investimenti, equità e sostenibilità per trasformare l’educazione.
Il periodo pre-elettorale ha completamente saturato i media nazionali, così del Summit alle Nazioni Unite su “Transforming education” che si è svolto a New York a settembre ha avuto poca visibilità sui nostri media, nonostante la presenza del Ministro Bianchi e il ruolo dell’Italia come co-leader con la Namibia dell’Azione Tematica 1: Scuole inclusive, eque, sicure e sane.
L’educazione è stata senza dubbio forse l’istituzione sociale più colpita dalla pandemia: i danni dovuti alla chiusura delle scuole che in alcuni Paesi è stata, avranno un riflesso a lungo termine: secondo uno studio di Save the Children di settembre 2021, già prima della pandemia, 258 milioni di bambini in tutto il mondo (un sesto della popolazione totale in età scolare) non avevano accesso all’istruzione e rischiano di non tornare a scuola tra i 10 e i 16 milioni per la crisi economica conseguente alla pandemia.
Il Summit ha inteso affrontare la cosiddetta “crisi dell’apprendimento” che condiziona il raggiungimento dell’Obiettivo n. 4 – Istruzione di qualità dell’Agenda 2030. Il pesante bilancio post emergenza sanitaria a livello mondiale è che il 90% delle bambine e dei bambini ha avuto un danno educativo. Circa due terzi dei bambini di 10 anni non è in grado di leggere e capire una storia e 840 milioni di adolescenti lasceranno la scuola senza alcuna qualificazione per il lavoro del futuro, in un contesto economico difficile in cui i governi hanno tagliato le risorse sull’educazione.
Azioni concrete
Il Summit ha spinto le nazioni ad impegnarsi a sostenere il benessere degli studenti e degli insegnanti con maggiori investimenti, per recuperare le perdite di apprendimento e ha avviato azioni concrete come il fondo speciale per finanziare a prezzi accessibili l’istruzione (IFFEd) con una dotazione iniziale di due miliardi di dollari, che si spera arrivino a dieci entro il 2030. L’UNESCO e l’UNICEF hanno lanciato Gateways to Public Digital Learning, per creare e rafforzare piattaforme e contenuti digitali di apprendimento inclusivi.
La Dichiarazione dei Giovani della Terra
Uno dei risultati più interessanti del Summit è la Dichiarazione dei Giovani per Trasformare l’Educazione (Youth Declaration on Transforming Education) in cui affermano che “per riscattare e rifare lo stato del mondo, dobbiamo prima trasformare lo stato dell’istruzione” e rivendicano un ruolo non da passivi beneficiari ma da attori propositivi e sono ispirati da un principio di solidarietà. Le richieste della Dichiarazione dei Giovani sono chiare e precise: chiedono maggiore rappresentanza, educazione femminista, equa, inclusiva e non discriminante per genere e orientamento sessuale, che valorizzi le culture locali e indigene e si liberi dai retaggi coloniali e razzisti, che si introduca l’educazione sessuale, l’educazione alla pace e che si favorisca lo sviluppo personale, si abbattano tutte le barriere all’accesso, si lavori al miglioramento delle condizioni lavorative per tutti e in particolare per gli insegnanti.
L’educazione climatica e il quadro delle competenze di sostenibilità (Green Comp) europeo
Nella dichiarazione dei “giovani della terra” l’educazione climatica è uno dei punti cruciali, infatti, chiedono di costruire le competenze e le conoscenze necessarie per costruire la resilienza, mitigare gli impatti della crisi climatica e garantire la giustizia climatica, nonché investire in sistemi di allerta precoce e infrastrutture resilienti per garantire la sicurezza e la continuità dell’istruzione e inoltre, esortano i decisori politici a investire strategicamente in competenze, politiche e strategie verdi e digitali per migliorare l’istruzione, la ricerca, le opportunità imprenditoriali e i posti di lavoro dignitosi per i giovani, soprattutto quelli che ancora non hanno accesso all’elettricità, a Internet o a servizi online legali.
La maggiore attenzione al clima e alla sostenibilità è condivisa nell’Unione Europea, che a gennaio 2022 ha rilasciato il quadro delle competenze di sostenibilità GREEN COMP: si tratta di quadro sistemico in 12 competenze e 4 aree
tematiche interrelate e interconnesse molto ben presentate e illustrate in questo articolo a cura di ASVIS e riportate in questa tabella
Le Call to Action
Il Summit si è concluso con varie dichiarazioni tra cui la Dichiarazione del Segretario Antonio Gutierrez e Call to Action (Inviti all’Azione) per i governi di tutto il mondo:
- investire di più, in modo più equo ed efficiente: aumentare lo spazio fiscale per l’istruzione e impegnarsi a destinare i fondi ai sistemi di protezione sociale e di istruzione. A seguito delle Dichiarazioni di Incheon e Parigi, i governi dovranno destinare all’istruzione almeno il 4-6% del PIL e almeno il 15-20% della spesa pubblica totale, proteggendo i bilanci dell’istruzione pubblica dalle restrizioni fiscali derivanti dalla pandemia COVID 19 e dalla crisi economica globale; stabilire obiettivi specifici per quanto riguarda la percentuale di investimenti educativi destinati al 40% e al 20% delle famiglie con reddito più basso, a coloro che vivono in aree rurali o lontane, ai bambini con disabilità o a quelli particolarmente vulnerabili. .
- promuovere l’uguaglianza di genere ed emancipazione di donne e ragazze nell’istruzione e attraverso l’istruzione: mettere la parità di genere al centro delle politiche, identificando ostacoli nelle politiche e rimuovendo le barriere, rimuovere contenuti, rimuovere contenuti con stereotipi o gender-bias dai curricula
- garantire l’apprendimento digitale pubblico di qualità per tutti, contenuti liberi aperti e accessibili (in linea con raccomandazione UNESCO) su piattaforme pubbliche che non traccino gli studenti, competenza e formazione per alfabetizzazione digitale universale, connettività per tutti
- rendere l’istruzione più verde per rendere ogni studente pronto per il clima: raddoppiare i Paesi che includono l’educazione climatica nei curricula (oggi 45%), formare insegnanti e almeno un insegnante per scuola formato sul tema dell’educazione climatica
- affrontare la crisi dell’apprendimento
- sostenere l’educazione in situazione di crisi.
Per garantire che queste call to action non cadano nel vuoto, la responsabilità è in capo al Comitato direttivo di alto livello dell’SDG 4, con il coordinamento dell’UNESCO, con l’Istituto di statistica dell’UNESCO che continueranno il loro mandato per il monitoraggio e la rendicontazione dell’SDG 4. Qui è possibile leggere la dichiarazione degli impegni
presi dall’Italia.
Interessati a far parte della discussione?
Per continuare a discutere del futuro dell’educazione, Big Change e LEGO hanno sponsorizzato la creazione di una piattaforma chiamata ‘The Big Education Conversation’ che intende sostenere il dialogo intergenerazionale sulla trasformazione dell’istruzione, incoraggiando un dialogo pubblico inclusivo tra giovani, comunità e decisori politici in tutto il mondo. Il sito offre anche dei materiali per sostenere le conversazione e allora perché non registrarsi con la propria scuola o biblioteca per partecipare a dare forma all’educazione del futuro?
Eleonora Pantò per la rubrica Appunti Selvaggi