Maurizio Lana, 22 giugno 2020
La pandemia Covid-19 ha portato in evidenza la complessità delle decisioni politiche che regolano il funzionamento della società. In particolare ha mostrato la complessità della relazione tra scienza e società: si chiedono alla scienza indicazioni certe, chiare, definitive. Assolute. Ma spesso i dati su cui la scienza opera sono molto diversificati e devono essere elaborati prima di poter essere utilizzati; ed è stato questo il caso della pandemia. Essa ha mostrato l’urgenza della raccolta dei dati e della loro elaborazione in studi scientifici che aiutassero a comprendere che cosa stava accadendo. Gli studi hanno dato luogo ad un grandissimo numero di articoli, ai quali si aggiungono tutte le pubblicazioni depositate negli archivi aperti. E proprio in risposta a tale urgenza gli editori nella quasi totalità hanno reso tali articoli liberamente consultabili anche se pubblicati in riviste in abbonamento. Ne parlava già il 17 aprile R. De Fiore sul Quotidiano sanità (http://www.quotidianosanita.it/lettere-al-direttore/articolo.php?articolo_id=84160).
Risalire alle fonti della conoscenza scientifica leggendo le pubblicazioni scientifiche su un dato argomento permette di rendersi conto che la varietà degli studi è espressione della complessità della realtà del mondo e degli sforzi per comprenderla sempre meglio. Per attuare questo approccio meditato e fiducioso (di fiducia critica, per così dire) che dovrebbe essere alla base della relazione tra il cittadino, le autorità, la società, è di primaria importanza la disponibilità di informazione in Internet; sia perché determinati tipi di fonti informative (per esempio una circolare ministeriale) difficilmente entrano nelle collezioni di una biblioteca; sia perché può accadere che le biblioteche fisiche siano chiuse. Per il cittadino che non vuole restare intrappolato nel caos informativo della rete sono disponibili siti autorevoli nazionali e internazionali, in primis quelli delle istituzioni pubbliche.
Possiamo vedere due esempi specifici, legati all’attualità, della ricerca di fonti di informazione scientifica: la disinfezione delle mani e la quarantena dei libri.
Disinfezione delle mani
Dappertutto si trovano in vendita e sono in uso disinfettanti per le mani (la cosiddetta “soluzione idroalcolica”) perché le indicazioni per la prevenzione del Ministero della Salute e di altri Enti e soggetti pubblici e privati richiamano costantemente la triade mascherina, disinfezione delle mani, distanziamento. La soluzione idroalcolica per la disinfezione viene prodotta da moltissime aziende e la percentuale di alcol non è identica in tutti i prodotti: può andare dal 60% a più del 90%. Tutto bene? non esattamente perché già all’inizio della diffusione del virus l’OMS pubblicò indicazioni precise (https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf?ua=1) sulla composizione della soluzione idroalcolica efficace per eliminare il virus, indicazioni ridistribuite poi in Italia da una varietà di siti (tra i primi, ANSA il 20 febbraio 2020: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/alimentazione/2020/02/25/coronavirus-il-punto-delloms_f34bef76-e888-4dc9-a81c-4d4eccd1c2b6.html). La composizione prevede che l’alcol a 96° sia l’83% del totale. Quindi tutte le soluzioni idroalcoliche con percentuale di alcol inferiore al 83% sono certamente utili ma non rispondono ai requisiti di riferimento. Informarsi sui requisiti della soluzione idroalcolica è una forma di quella fiducia critica che ho menzionato sopra e che si esprime nella ricerca delle fonti di informazione scientifiche. Per poi decidere, da consumatori informati che leggono le etichette dei prodotti, di cercare di acquistare soluzioni idroalcoliche con alcol il più possibile vicino o pari all’83%.
Quarantena dei libri
La quarantena dei libri è motivata dal fatto che una persona infetta da virus SARS-CoV2 potrebbe aver infettato il libro che ha letto. E dunque occorre proteggere sia i lavoratori della biblioteca sia i successivi lettori dalla possibilità di infettarsi attraverso quel libro. È dunque in gioco la questione della sopravvivenza del virus sulla carta, il che rimanda alla più ampia questione della sopravvivenza del virus su una varietà di superfici della vita quotidiana: acciaio, altri metalli, plastica, vetro, carta, …
Italia
In Italia indicazioni sulla quarantena dei libri sono state date in Italia il 29 maggio 2020 da
- ICPAL-Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro ministeriali (http://www.saf-icpal.beniculturali.it/wp-content/uploads/2020/04/Aggiornamento-linee-guida_maggio-giugno-2020.pdf);
- ICPAL aveva recepito le indicazioni del Ministero della Salute comunicate con la Circolare 17644 del 22 maggio 2020 (http://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/renderNormsanPdf?anno=2020&codLeg=74133&parte=1%20&serie=null);
- la Circolare 17644 del Ministero della Salute a sua volta aveva recepito il Rapporto dell’ISS (Istituto Superiore di Sanità) “Rapporto ISS COVID n. 25” del 15 maggio 2020 (https://www.iss.it/rapporti-covid-19/-/asset_publisher/btw1J82wtYzH/content/id/5392909).
La fonte su cui si fonda il Rapporto dell’ISS è l’articolo scientifico di A.W. Chin e altri, intitolato “Stability of SARS-CoV-2 in different environmental conditions” e pubblicato su The Lancet Microbe il 2 aprile 2020 (https://doi.org/10.1016/S2666-5247(20)30003-3) e attualmente consultabile liberamente. L’articolo indica una sopravvivenza del virus su carta non oltre 3 ore. Le condizioni dell’esperimento prevedono una superficie di carta che rimane esposta all’aria, il che è ovviamente diverso dalla situazione di un libro le cui pagine man mano vengono esposte all’ambiente e poi chiuse. Nel fissare a 7 giorni la quarantena per i libri, il rapporto ICPAL non menziona questa discrepanza tra ambiente di test e contesto d’uso dei libri e richiama invece il fatto che “il documento/volume è un oggetto polimaterico in quanto la composizione dei libri e dei documenti è corredata da diversi materiali” per la maggior parte dei quali non ci sono studi sulla sopravvivenza del virus.
E negli altri Paesi? come è stata definita la durata della quarantena dei libri?
Francia
Il rapporto francese del Ministero della Cultura, Direction générale des médias et des industries culturelles, “Aide pour la reprise d’activité et la réouverture au public des bibliothèques territoriales” (http://www.biblio-covid.fr/wp-content/uploads/2020/06/Recommandations-sanitaires-deconfinement-bibliotheques-territoriales_maj_4_juin_2020.pdf) del 4 giugno 2020 si basa su due studi:
N. Van Doremalen e altri, “Aerosol and Surface Stability of SARS-CoV-2 as Compared with SARS-CoV-1”, New England Journal of Medecine 2020, 382, 1564-1567, https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMc2004973;
G. Kampf e altri, “Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and their inactivation with biocidal agents”, Journal of Hospital Infection, Volume 104, Issue 3, march 2020, 246 – 251. https://doi.org/10.1016/j.jhin.2020.01.022
Da questi due studi, che non giungono a conclusioni identiche, vengono tratte raccomandazioni di quarantena chiare ma non tassative:
- documenti di carta senza elementi di plastica: almeno 3 giorni;
- documenti di carta con copertina plastificata, e documenti in plastica come CD e DVD: 10 giorni; oppure disinfezione della superficie esterna con alcol a 70° e 3 giorni di quarantena;
- documenti con elementi in tessuto (es. libri gioco; ma copertine telate): in attesa di indicazioni da Haut conseil de la santé publique.
Spagna
In Spagna il Ministero della Cultura e dello Sport, Dirección General del Libro y Fomento de la Lectura, Subdirección General de Coordinación Bibliotecaria, ha pubblicato il 9 maggio un documento di Recomendaciones: condiciones para la reapertura al público de las bibliotecas ubicadas en territorios en fase 1, (in Spagna la fase 1 è la prima fase di ripresa dopo la chiusura) (http://www.culturaydeporte.gob.es/dam/jcr:81c5fc4f-859f-4d00-8d05-a86d31c3b46f/recomendaciones-mcu-bibliotecas-fase1.pdf). Esso si basa sull’ordinanza del Ministero della salute del 9 maggio 2020 Orden SND/399/2020, de 9 de mayo, para la flexibilización de determinadas restricciones de ámbito nacional, establecidas tras la declaración del estado de alarma en aplicación de la fase 1 del Plan para la transición hacia una nueva normalidad (https://www.boe.es/eli/es/o/2020/05/09/snd399). Non vengono citati studi e viene stabilita per i libri (che non devono essere disinfettati) una quarantena di 14 giorni. Nel sito della FESABID (Federación Española de Sociedades de Archivística, Biblioteconomía, Documentación y Museística) le Recomendaciones para apertura de instalaciones de bibliotecas tras emergencia sanitaria COVID-19 del Consorcio Madroño (consorzio universitario) richiamano l’articolo già ricordato di Van Doremalen e altri, i cui esiti sono sintetizzati indicando una sopravvivenza del virus da 3 a 5 giorni. Per la quarantena si dichiara che i libri resteranno “separados del resto de la colección durante el plazo mínimo legalmente establecido en cada momento”.
Regno Unito
Nel Regno Unito alla data odierna (20 giugno 2020) le biblioteche pubbliche sono chiuse (It is currently illegal for public libraries to be physically open in England, https://www.publiclibrariesnews.com/about-public-libraries-news/coronavirus-public-library-ideas-and-responses/when-and-how-will-public-libraries-reopen-in-england ) in ottemperanza alle disposizioni governative Health Protection (Coronavirus, Restrictions) (England) Regulations 2020 5.1 (http://www.legislation.gov.uk/uksi/2020/350). Varie biblioteche e sistemi bibliotecari stanno pianificando la riapertura che potrà avvenire dal 4 luglio: nel Devon si prevede per per i libri una quarantina di 3 giorni (https://www.librariesunlimited.org.uk/news/libraries-phased-return-from-6th-july/); lo stesso nel distretto di Halton (https://library.haltonbc.info/book-drop/), a Warrington (https://www.warrington-worldwide.co.uk/2020/06/19/livewire-unveils-plans-to-allow-reopening-of-select-leisure-and-library-sites/), nel Galles (https://www.southwalesargus.co.uk/news/18508072.restart-library-service-proves-popular-torfaen/). In Scozia la riapertura delle biblioteche avverrà nella fase 3 della riapertura delle varie attività economiche e servizi pubblici, ma la data esatta non è stata definita perché dipende dalla progressione della riduzione dei contagi
La scienza, che si esprime attraverso pubblicazioni, è una visione complessa su un mondo complesso: aiuta, e non sostituisce, decisioni responsabili da parte dei cittadini. Le biblioteche in questo quadro hanno un ruolo importante da svolgere nell’educazione alla selezione e utilizzo delle fonti.
Maurizio Lana