23 ottobre 2020
Corso on line – Piattaforma Google MeetVirtualmente ospiti della Biblioteca Civica G.Arpino di Nichelino
Docente: Matteo Uggeri
Orario: 9.30-11.00/11.30.13.00
Le potenzialità offerte dalle OER – Open Educational Resources, strumento per l’uguaglianza sociale
ll movimento per le Open Educational Resources affonda ufficialmente le proprie radici nel 2002, quando al forum UNESCO “Impatto dei Contenuti Didattici Aperti per l’Istruzione Superiore nei Paesi in Via di Sviluppo” è stato coniato il termine per indicare, sempre secondo lo stesso ente:
“[…] materiali per l’insegnamento, l’apprendimento e la ricerca su qualsiasi supporto – digitale o di altro tipo – che risiedono nel pubblico dominio o che sono stati rilasciati con una licenza aperta che consente l’accesso, l’uso, l’adattamento e la ridistribuzione gratuiti di altri soggetti senza restrizioni o limitazioni.
In un mondo nel quale il costo dell’istruzione è in crescita, e in cui allo stesso tempo agli individui, dalla materna alla pensione, è richiesto di formarsi costantemente, il valore sociale di tale approccio è sempre più rilevante, al punto che la stessa UNESCO ha poi nel 2017 riunito a Lubiana i rappresentanti di oltre 100 paesi in un ulteriore incontro “The 2nd World Open Educational Resources”, dove, tra le altre cose, è stato definito un “Ljubljana OER action plan” destinato ad educatori, formatori di insegnanti, bibliotecari, discenti, genitori, responsabili delle politiche educative a livello sia governativo che istituzionale, insegnanti e altro.
Wikipedia, a tutti gli effetti parte attiva essa stessa di tale movimento, ricorda inoltre:
La normativa italiana prevede l’uso di tali risorse, come specificato nell’allegato al D.M. 781/2013, prevedendo espressamente l’uso di “contenuti acquisiti indipendentemente o reperibili in rete o prodotti attraverso il lavoro individuale o collaborativo dei docenti, eventualmente anche attraverso il coinvolgimento dei discenti.”
è per l’appunto l’accento sul contributo alla costruzione del sapere da parte di chi apprende una delle caratteristiche che rendono le OER uno strumento adatto ad una didattica attiva e creativa, che vede tra gli attori in gioco, oltre che ovviamente scuola ed università, anche le biblioteche, dove queste si rivelano spazi (fisici in primis, ma anche virtuali e soprattutto sociali) dove la conoscenza può essere esperita, condivisa e costruita.
In Italia è attiva dal 2015 la rete Educazione Aperta Italia, un gruppo di esperti, insegnanti, imprenditori, docenti, ricercatori, attivisti e studenti che mira a promuovere l’Educazione Aperta in Italia, che si occupa di promuovere l’uso e la produzione di risorse didattiche aperte, con particolare attenzione all’impatto sociale dell’uso di contenuti e pratiche aperte. Il docente, Matteo Uggeri, è parte di tale network e da esso attingerà nel proporre esempi ed attività per questo laboratorio.
L’intervento formativo qui proposto è quindi volto a (1) mostrare esempi di repository online di OER, inclusi alcuni MOOC, ossia Massive Open Online Courses, strumenti tramite i quali chiunque può auto-formarsi gratuitamente o a costi molto più contenuti rispetto alle ‘tradizionali’ università (molte delle quali, incluso il Politecnico di Milano) offrono ora anche questo servizio accanto alla classica didattica d’aula.
Verranno inoltre mostrate, esplorate e parzialmente esperite dai partecipanti le potenzialità di alcuni specifiche risorse scelte per una particolare rilevanza nel contesto bibliotecario, tramite momenti laboratoriali.
Matteo Uggeri – Breve profilo
Matteo Uggeri ama i libri di carta, la musica su disco, andare al cinema, parlare con le persone, insegnare in aula. Nonostante questo, ha una passione anche per la tecnologia applicata alla creatività e all’istruzione.
Suona infatti musica elettronica e sperimentale dal 1996 e lavora dal 2000 nel campo del così detto eLearning o – meglio – dell’innovazione didattica. In questo ramo è stato grafico multimediale e poi a lungo project manager al Politecnico di Milano, dove nel 1999 si era laureato in Design della comunicazione.
Con il Centro METID (Metodi e Tecnologie Innovative per la Didattica) del Politecnico di Milano e poi presso la relativa Fondazione (dove attualmente lavora all’interno dell’Area Digital Learning & e-Collaboration) ha seguito molti progetti internazionali su svariati temi: l’orientamento, lo sviluppo delle competenze trasversali, le risorse didattiche aperte (OER), i learning objects (LOMs), l’accreditamento e la formazione docenti, i serious games e le game jam.
Su commessa del MIUR ha lavorato per anni sul Portale Scuola in Ospedale come project manager ed interaction designer per poi esplorare, anche a livello internazionale, le potenzialità della tecnologia per i bambini ospedalizzati.
Ha esperienza come formatore in vari contesti, compreso quello bibliotecario, e ha tenuto svariati interventi in conferenze in Italia e all’estero. A settembre 2015 è stato l’organizzatore dell’evento italiano del progetto europeo JamToday: una tre giorni al Museo della Scienza e della Tecnologia durante la quale ragazzi di università e scuole hanno realizzato dei videogiochi ‘serious’ (didattici) sotto la guida di mentor specializzati.
Attualmente è parte del network italiano Educazione Aperta Italia e della redazione della Rivista Bricks sull’innovazione didattica nella scuola, per la quale ha curato il numero monografico “Gamification per la scuola e oltre: strumenti, esperienze e metodologie” e a breve farà lo stesso sul tema “eBook, libri di testo e materiali didattici: dall’open content per l’inclusione agli aggregatori di risorse”.
Iscrizioni aperte compila il modulo on line
Partecipa anche all’incontro di approfondimento del 22 ottobre 2020, con Eleonora Pantò esperta di piattorme MOOC E Matteo Uggeri, esperto di e learning. Tutti i dettagli e il modulo di iscrizione qui