E’ cosa nota come l’orizzonte degli eventi vada di pari passo con la contemporaneità, ed è cosa purtroppo nota che le guerre distruggano, impoveriscano, dilanino, strazino, le persone, le culture, i luoghi e gli spazi. L’invasione Russa dell’Ucraina per la sua vicinanza ci vede coinvolti sia emotivamente che come professionisti del patrimonio culturale. A livello internazionale un gruppo di oltre 1.300 professionisti del patrimonio culturale – bibliotecari, archivisti, ricercatori, programmatori – ha dato vita a SUCHO. Una piattaforma dove questo gruppo di colleghe e colleghi lavora insieme per identificare e archiviare siti a rischio, contenuti digitali e dati nelle istituzioni del patrimonio culturale ucraine mentre il paese è sotto attacco. Il gruppo procede utilizzando una combinazione di tecnologie per eseguire la scansione e l’archiviazione di siti e contenuti, tra cui Wayback Machine di Internet Archive , il crawler Browsertrix.
Fino ad oggi sono stati salvati oltre 20 TB di documenti scansionati, opere d’arte e molti altri materiali digitali da oltre 2.500 siti Web di musei, biblioteche e archivi ucraini. A questo link è possibile visualizzare una serie di contributi inviati da tutto il mondo, è possibile anche visualizzare qui i siti Web archiviati che il progetto ha raccolto finora. Una settimana dopo il lancio dell’iniziativa Saving Ukraine Cultural Heritage Online (SUCHO), i co-organizzatori Quinn Dombrowski (Stanford University), Anna Kijas (Tufts University) e Sebastian Majstorovic (Austrian Center for Digital Humanities and Cultural Heritage) hanno riferito che il progetto ha visto da subito coinvolti 1.000 volontari di tutto il mondo che hanno preservato oltre 1.500 siti web di musei e biblioteche ucraine, mostre digitali, corpora testuali e pubblicazioni ad accesso aperto. SUCHO ha adottato un approccio su più fronti all’acquisizione del Web: inviare manifesti di URL più dettagliati alla Wayback Machine per garantire una migliore copertura, raccogliere dati e file dalle principali raccolte e aggiungerli a una raccolta di Internet Archive per una più facile scoperta e la creazione di file di archivio Web ad alta fedeltà che possono essere “riprodotti” in un browser come se fossero un sito live, utilizzando il software open source WebRecorder.net sviluppato da Ilya Kreymer.
“WebRecorder è il miglior strumento di archiviazione web che abbia mai visto”, ha affermato Sebastian Majstorovic. “Emulando un browser completo che interagisce con un sito Web come farebbe un utente umano, siamo stati persino in grado di navigare in complessi tour virtuali 3D e salvarli offline”.
Gli archivi web acquisiti con WebRecorder incorporano anche immagini, video e file PDF e i dati possono essere estratti e recuperati nel caso in cui questi siti Web debbano essere ricostruiti perché i loro server sono stati disconnessi o distrutti dall’esercito russo. Anche dopo che l’emergenza immediata dell’archiviazione dei siti Web è passata, il gruppo vede una lunga strada da percorrere per coinvolgere la cura dei dati e offrire supporto alle istituzioni del patrimonio culturale ucraine mentre si rialzano. “Non stiamo cercando di creare le nostre collezioni digitali o di trattarlo come un progetto di ricerca per studiosi in Nord America e in Europa”, ha affermato Quinn Dombrowski. “Niente ci renderebbe più felici che non aver bisogno di questi file. Ma nel caso in cui questi backup fossero necessari, vogliamo essere in grado di rimettere i file al loro posto: nelle mani di bibliotecari, archivisti e curatori ucraini”. SUCHO è stato finanziato da sovvenzioni di emergenza dell’Association for Computers and the Humanities (ACH) e dall’European Association for Digital Humanities (EADH) e ha ricevuto crediti di servizio e supporto tecnico da Amazon Web Services. Per aitare UCHO o saperne di più sul lavoro delle iniziative, visita sucho.org.
Luca Valenza, il bibliotecario errante
Da questo mese riprende la rubrica del nostro bibliotecario errante Luca Valenza. Luca ha finalmente smesso di girare fisicamente per lavoro in più biblioteche del Piemonte perchè ora lavora stabilmente alla biblioteca Archimede di Settimo Torinese ma continua ad errare virtualmente per il blog del progetto nelle biblioteche e nelle istituzioni culturali di tutto il modo, per raccontare nella sua rubrica le innovazioni tecnologiche più interessanti e stimolanti che potrebbero essere di ispirazione anche per noi e per le nostre biblioteche.