Angela Pacillo, Biblioteche del Comune di Modena, Polo Bibliotecario Modenese, racconta per noi sul blog l’esperienza con TikTok e noi la ringraziamo molto per il racconto e le riflessioni che ne scaturiscono. Il report del Polo Bibliotecario Modenese ha inoltre il pregio di darvi una serie di profili da seguire su TikTok sul tema dei libri e BookTok che secondo noi è decisamente un valore aggiunto. Poter far partire da qui la vostra esplorazione di questo social e ci auguriamo che questo sia un buon punto di partenza per un dibattito sull’uso di questo social il biblioteca. Sia noi che Modena siamo a disposizione
Sapere Digitale nel 2023 ha organizzato il corso Chi ha paura di Tik Tok (aprile-maggio) rivolto principalmente a bibliotecarie e bibliotecari di Piemonte e Valle d’Aosta.
Ispirati da questo esempio e animati dalla medesima curiosità di capire se e come le biblioteche possano presentarsi su una piattaforma come TikTok, anche il Polo Bibliotecario Modenese ha scelto di contattare la stessa docente, Susanna Aruga, per organizzare il corso Tik Tok in biblioteca: funzionamento e potenzialità della piattaforma social (novembre-dicembre). La partecipazione è stata ampia e varia: erano rappresentate le biblioteche pubbliche, quelle universitarie ma anche l’Archivio di Stato.
Obiettivo del corso è stato far conoscere la piattaforma alle bibliotecarie e bibliotecari del Polo per valutare le opportunità che offre relativamente alla promozione dell’immagine delle biblioteche con particolare attenzione al pubblico più giovane che la utilizza.
La docente ci ha presentato la piattaforma illustrando alcune esperienze di istituzioni culturali già presenti su TikTok ed ha fornito una serie di strumenti tecnici e operativi per sperimentare tutta una pluralità di contenuti che vanno dalle comedy, ai tutorial passando per le challenge fino ai meme.
Quello che è risultato immediatamente chiaro è che non stiamo parlando di un social, ma di una piattaforma che ha come obiettivo prioritario l’intrattenimento.
Quale può essere il ruolo delle biblioteche in questo spazio considerando che siamo una istituzione culturale pubblica? Come si concilia la mission di una biblioteca pubblica con l’intrattenimento?
A seguire il Polo Modenese ha organizzato un incontro con due note booktoker: Valentina Ghetti e Megi Bulla. La loro esperienza nella promozione della lettura con ben noti format (dalle live di lettura passando per i diari di lettura fino all’esperienza del Paper Walls) ci ha permesso di capire che dal loro punto di vista la lettura è un percorso condiviso che serve a riunire la community intorno ad un libro, che non necessariamente deve essere una novità. Che sia un libro già virale in rete a cui si aggiungono contenuti nuovi o un libro intorno al quale si vuole suscitare interesse e attirare l’attenzione, ogni lettura per loro è ricerca di spunti creativi per creare pov e favorire l’interazione con i follower.
Circoscrivendo la riflessione all’ambito del booktok, dove si sono già affermati dei creator dell’esperienza di lettura, sono sorti altri interrogativi su come potrebbe posizionarsi una biblioteca pubblica.
Dal nostro punto di vista la piattaforma presenta degli indubbi vantaggi in particolare nell’engagement di pubblici nuovi:
- TikTok è più popolare tra i più giovani che da sempre le biblioteche fanno fatica ad intercettare su altri social
- TikTok è noto per le sfide virali e le tendenze: le biblioteche potrebbero in questo modo aumentare la loro visibilità coinvolgendo la community in modo divertente
- TikTok garantisce una comunicazione immediata e questa rapidità informativa potrebbe essere utile per fornire aggiornamenti o dare risposte in tempo reale
- TikTok è anche BookTok ed offre uno spazio alla promozione della lettura in modo creativo: le biblioteche potrebbero utilizzare video brevi e coinvolgenti per dare consigli di lettura in maniera divertente
Facendo una rapida e sommaria ricognizione delle biblioteche italiane già presenti su TikTok abbiamo notato che sta aumentando il numero di biblioteche con una fisionomia abbastanza riconoscibile.
Scorrendo alcuni account sembra che le linee di lavoro prevalenti al momento si possano identificare per tipologie di contenuti:
- presentazione di libri e novità librarie (per esempio @bibliotecacapotosti, @bibliotecaetroubles, @bibliotecapredazzo, @biblioteca_tartarotti, @bibliochiusi, @bibliobruschisartori, @bibliotecatorreglia, @roverlibrary@bibliosanvalentino, @bibliovenaria, @bibliotecaterlizzi, @bibliotecatorreglia)
- eventi ed iniziative (@bibliobaricella, @biblioteca.berbenno.bg, @bibliotechediguidonia)
- backstage (caso particolare è @bibliotecacarlolevi che ha scelto di raccontare il lavoro del bibliotecario concentrando l’attenzione sui servizi offerti, secondo il punto di vista di Cinzia Piccato, servizio civile presso la biblioteca di Torre Pellice)
- vita in biblioteca (per esempio @rbbg)
Alcuni account si distinguono per l’attenzione a seguire e riutilizzare trend popolari:
- pov e meme (tra gli altri @biblio.piossasco con gli utenti visti dai bibliotecari)
- scelta di una linea grafica che rende riconoscibili tutti i contributi pubblicati (per esempio @bibliotecacetona)
Non manca qualche esempio in cui prevale la proposta di video a puntate:
- generi letterari in pillole (es. @bibliotecabenzi con graphic novel e manga raccontate dai ragazzi)
- promozione di podcast della biblioteca (es. @bibliotecaetona con il podcast Universi paralleli)
A conclusione del nostro corso, partendo dall’idea che TikTok sembra per certi versi più simile a Youtube e Twich, è ancora aperto tra noi il dibattito su come immaginare la nostra presenza su questa piattaforma: spazio per organizzare eventi o laboratori? Con quale volto e quale voce contraddistinguerci? Cosa raccontare e quale target pensare ragionevolmente di poter raggiungere?
Molti dei dubbi riguardano la sostenibilità del lavoro richiesto e la mancanza di forze più giovani che possano supportarci in maniera creativa e consona alle modalità di comunicazione in questa piattaforma. Provare comunque a sperimentare o concentrarsi sui social dove già siamo presenti è il nostro interrogativo principale.
Non abbiamo ancora risposte a queste domande anche se comprendiamo che i dubbi andrebbero sciolti in tempi brevi per non rischiare di arrivare su TikTok quando il pubblico si sta già spostando altrove. Ci auguriamo che questo spazio che ci è stato gentilmente offerto su Sapere Digitale possa essere una occasione di confronto allargato con chi ha già trovato una propria fisionomia e un suo piano editoriale o con le colleghe e i colleghi che si stanno ponendo i nostri stessi interrogativi.
Le biblioteche del Polo modenese cominceranno la loro avventura su TikTok prima che sia troppo tardi? Lo scoprirete su TikTok nei prossimi mesi!
Angela Pacillo, biblioteche del polo modenese