Si sa che l’estate, o meglio le vacanze estive, sono il momento che tutti aspettiamo per leggere i libri che abbiamo accumulato sul comodino – o – più probabilmente – nel reader. Dato che questa non è una rubrica di recensioni, non troverete consigli di lettura… ma consigli di formazione gratuita, un po’ in ordine sparso come si confà a una rubrica che si chiama Appunti Selvaggi.
I MOOC: cosa sono e da dove vengono
MOOC è un acronimo che significa Massive Open Online Course, che vuol dire corsi massivi aperti online e sono il frutto di alcuni esperimenti avviati intorno al 2008, quando le connessioni Internet cominciavano ad essere stabili e accessibili in buona parte del mondo. Alcuni docenti universitari canadesi pensavano che l’accesso a risorse in rete disperse e destrutturate, avrebbe favorito un diverso modo di imparare che avevano battezzato “connettivismo”, che consisteva nel costruire relazioni fra documenti diversi sparsi nella rete. Per questo lanciarono un corso online (CCK08) che non era tanto finalizzato ad imparare un contenuto, quanto a sperimentare un nuovo metodo. Più di duemila persone da tutto il mondo si iscrissero, compresi alcuni pionieri italiani. Nonostante il MIT dal 2001 pubblicasse materiali educativi online e dal 2003 anche interi corsi (OCW – Open Course Ware), fu il CCK08 a innescare l’idea che i corsi online potessero essere “massivi”.
Sulla base di queste nuove sollecitazioni, Sebastian Trun, docente della Standford University e brillante ingegnere a capo di progetti come Google come Street View e l’auto a guida autonoma, nel 2011 decise di lanciare un corso aperto sull’Intelligenza Artificiale a cui si iscrissero 160 mila persone da 190 Paesi: l’università dovette rimandare la partenza del corso di qualche settimane per adeguare l’infrastruttura. Nonostante i numeri pazzeschi, si creò una community molto attiva, in cui alcuni studenti traducevano i contenuti per gli altri, oppure duplicavano i contenuti su server fuori dagli US per superare barriere dovute agli embarghi. Si può facilmente comprendere come Trun fosse galvanizzato da questa esperienza che lo portò ad aprire la start up Udacity (una crasi fra le parole University e Audacity) e annunciare che l’Università fatta di mattoni sarebbe finita entro dieci anni.
Le critiche e la diffusione nel mondo
Facile capire che le Università tradizionali non hanno molto senso dell’umorismo e non la presero benissimo: forse per questo c’è sempre stato un approccio molto critico un alone negativo intorno a questi corsi massivi, considerati poco efficaci sul piano didattico, dimostrato dai tassi di abbandono altissimi. Inoltre una delle promesse dei MOOC che era quello di portare educazione di qualità in luoghi remoti a persone con pochi mezzi, per anni è sembrata un’illusione perché gli utenti dei corsi di Coursera ed edX (le prime e principali piattaforme di MOOC) sono per lo più frequentati da persone con un buon livello culturale, reddito medio e soprattutto concentrati negli Stati Uniti ed Europa.
Il 2012 è stato l’anno del MOOC, tanto da meritarsi l’iconica copertina del Times: dieci anni dopo, Coursera che era nata come iniziativa privata di due professori è diventata pubblica, mentre edX che era un consorzio di Università è stata acquisita dalla società per azioni 2U per $ 800 milioni e ha perso il suo status di no profit. Nel 2012 erano 300 mila gli studenti dei tre corsi offerti dalla Standford University mentre oggi sono 220 milioni gli iscritti alle diverse piattaforme nel mondo occidentale e offrono 3100 corsi.
Nel frattempo, in Cina si sono sviluppate 24 piattaforme MOOC che offrono oltre 57,500 corsi, circa il doppio rispetto al 20201, a cui sono iscritti più di 340 milioni di studenti2.Il 28 marzo 2022, il Ministero dell’Istruzione cinese ha annunciato l’iniziativa Smart Education of China che in un mese ha avuto più di 2,22 miliardi di accessi e ha lanciato il Chinaooc che ospita tutte le piattaforme MOOC nella Cina continentale:
Anche in India i MOOC hanno avuto un grande sviluppo: dal 2017 è attiva la piattaforma MOOC SWAYAM, che secondo Wikipedia significa ‘Sé’ in sanscrito ed è un acronimo che sta per “Study Webs of Active-Learning for Young Aspiring Minds”. Secondo il sito3 sono le 200 le Università partner offrono più di 7 mila corsi ai 27 milioni di iscritti.
Oceani Blu
La profezia di Trun non si è avverata e i MOOC non hanno risolto i problemi dell’educazione mondiale, ma è innegabile che siano stati una risposta ad un segmento di mercato che a cui nessuno aveva pensato. Se da un lato alcuni governi hanno compreso la necessità di iniziative strutturate per aumentare le competenze della popolazione, l’oceano blu4 dell’edtech sta fuori dalle Università. Ed è proprio su quello che siti come Udacity (che ha perso Trun e che oggi vale circa 4 miliardi di dollari) hanno costruito la loro fortuna: offrono a pagamento corsi tecnici molto specifici e intensivi, aggiornati alle esigenze del mercato che in qualche mese garantiscono il conseguimento di quelle che sono chiamate nanodegree cioe “nanolauree”, spendibili sul mercato. Udacity è solo il portabandiera di numerosi siti che oggi offrono ai loro studenti la possibilità di pagare il corso, con un trattenuta sul lavoro che otterranno.
Quale MOOC per l’estate
Esiste un MOOC quasi su ogni argomento e destinati a pubblici diversi. Oltre ai corsi universitari e quelli professionalizzanti, i MOOC sono usati per gli scopi più diversi: come supporto al lancio di un libro, di un progetto, per lanciare una community o per favorire la diffusione di risultati di ricerca che altrimenti resterebbero in fondo a qualche cassetto.
Il MOOC italiano di maggiore successo è il CODEMOOC del prof. Bogliolo, lanciato nel 2016 e fra i più apprezzati nel mondo in quell’anno5. Nato per favorire la creazione di una community di insegnanti che usano il coding in classe ha raggiunto il suo scopo. Ormai il MOOC è quasi collaterale rispetto a tutte le iniziative della community sul coding a scuola come il Codytrip. Ma il coding non serve solo alla scuola ed esiste anche versione per le biblioteche, il BIBMOOC; inoltre Bogliolo ha creato anche un corso sull’Intelligenza Artificiale. Un tema su cui non possiamo permetterci di non sapere: la Finlandia ha promosso un MOOC di base per i suoi cittadini che è stato tradotto in varie lingue, tra cui anche l’Italiano.
Se vi piace l’arte e avete in programma una visita a un mostra a Parigi, fate un salto su MOOC Culturel della Fondazione Orange, di solito c’è un MOOC che affianca la mostra e un MOOKids per i bambini. Vi consiglio in ogni caso il percorso sulle pittrici nei secoli e se siete francofoni, FUN offre un ricco catalogo.
Se avete altre interessi, ad esempio volete diventare esperti conoscitori di Champagne vi consiglio lo ChampagneMOOC e in generale sul vino, trovate qualche suggerimento qui. Sapete che l’UNESCO ha riconosciuto l’Arte del Pizzaioulo Napoletano come Patrimonio Immateriale dell’Umanità? Allora vi consiglio di seguire il PizzaMooc offerto dalla piattaforma Federica per conoscere le sue implicazioni tecniche, storiche e scientifiche.
Un MOOC molto ricco e coinvolgente a cura dell’Università di Padova (in inglese) è Enlightening the Dark Ages: Early Medieval Archaeology in Italy, ospitato da Futurelearn, che spiega moderne tecniche archeologiche e grazie al quale ho scoperto che la caduta dell’impero romano è legata a cambiamenti climatici dovuti anche ad un’eruzione vulcanica.
Per capire meglio quali sono i principi e come funziona Wikipedia e tutti i progetti collegati, nonché come si fa a creare una pagina, l’Università di Padova ha creato con l’associazione Wikimedia italia, un ottimo corso per iniziare a fare volontariato culturale.
Restando in tema di oceano, l’ 8 giugno di ogni anno si celebra l’Ocean Day: c’è davvero molto da imparare per capire l’importanza dell’oceano sulla nostra vita e viceversa, tanto che esiste una nuova disciplina che si chiama “ocean literacy”. Per acquisire le conoscenze minime c’e’ l’OceanMOOC e se avete voglia potete contribuire alla traduzione in italiano dei contenuti del corso.
Infine non può mancare il corso più bello in assoluto, dedicato ad imparare ad imparare “Learning How to Learn: Powerful mental tools to help you master tough subjects” seguito da più di tre milioni di persone con soddisfazione, sembrerebbe dalle recensioni.
Spero che questa rapida panoramica vi abbia incuriosito e che proviate ad esplorare alla ricerca del MOOC che fa per voi e se ne trovate uno che vi è piaciuto, scrivetemi a eleonora.panto@gmail.com ve ne sarò molto riconoscente.
Eleonora Pantò, per la rubrica Appunti Selvaggi
1 https://www.classcentral.com/report/chinese-mooc-platforms/
2 https://mooc.global/xuetangx/china-ranks-first-in-world-in-numbers-of-moocs-and-viewers/
3 https://swayam.gov.in/nc_details/
4 La strategia oceano blu è quella che identifica due mercati: quello tradizionale dove i prodotti sono maturi e la competizione è molto alta (provocando lotte che tingono il mare di rosso, e quello dove vince l’innovazione perché non ci sono concorrenti.